Nel Pleistocene si assistette alla periodica avanzata dei ghiacciai che, a più riprese, contribuirono a plasmare il paesaggio circostante. Nel corso di queste fasi glaciali, vaste aree del Nord Italia, così come in altre parti d’Europa, furono soggette a sostanziali ricambi faunistici nei propri ecosistemi: animali che solitamente prediligevano temperature più miti come il rinoceronte di Merck si ritrovarono, infatti, a dover migrare verso sud e al loro posto si stabilirono altre specie in grado di resistere a condizioni climatiche così rigide, come il mammut e il rinoceronte lanoso.
Anche un altro grande mammifero che si adattò perfettamente a resistere alle rigide condizioni climatiche portate dalle glaciazioni fu il bisonte della steppa (Bison priscus), che trovò anche nelle località vicentine terreni ideali dove poter pascolare fino a diventare l’erbivoro predominante di quelle radure.