Collezioni e reperti
Le collezioni e i reperti del Museo
Il museo conserva numerose collezioni paleontologiche e geologiche riguardanti un arco temporale che va da 65 milioni di anni fa ai giorni nostri.
La maggior parte è frutto di consegne da parte di appassionati e del lavoro dei Soci dell’Associazione Priaboniano, che da sempre si occupa della gestione culturale e scientifica del museo; altri reperti sono frutto di donazioni e scavi da parte di vari enti, italiani ed esteri, in particolare l’Università di Ferrara, di Padova e di Utrecth (Olanda) e il Museo di Storia Naturale di Ferrara.
Molti dei pezzi conservati sono unici al mondo o sono molto rari (è presente anche un paratipo).
Molti sono gli studiosi che nel corso degli anni hanno arricchito le collezioni o che hanno collaborato alla composizione del museo, tra cui:
- Benedetto Sala
- Andrea Tintori
- Paolo Mietto
- Vincent Barbin
- De Angeli Antonio
SALA DEL PRIABONIANO LOCALE
La sala contiene tre tipi di collezioni, suddivise per temi
Geol-Touch, una collezione di minerali e rocce provenienti da varie parti d’Italia ed è coadiuvata da un modello di fossile di granchio introduce il visitatore allo studio della Geologia e della paleontologia. I pezzi sono esposti in moda da poter essere toccati e manipolati ad occhi chiusi.
La collezione include un cristallo di quarzo, della marcasite, cristalli di calcite, rocce quali il granito, arenaria con impronte di stelle marine, una micascisto , un campione di Marna Blu dello stratotipo del Priaboniano e un modello di fossile di granchio.
Due vetrine riassumono la storia geologica di Priabona, attraverso materiali paleontologici emersi dalle cave e dai siti geo-paleontologici sparsi nel territorio: la Cava “Le Priare”, Cava Gecchelina, Cava Rossi, la ex pista di motocross di Priabona e il Buso della Rana.
I pezzi coprono un intervallo di tempo compreso tra il Cretaceo superiore e il Quaternario, fra questi citiamo ammoniti, granchi, gasteropodi, legni, ricci di mare e coralli.
Una vetrina è destinata alle rocce che compongono lo stratotipo del Priaboniano e contiene campioni di rocce quali il Conglomerato del Bovo, i Calcari a Discociclyne e la Marna Blu.
Le ultime tre vetrine conservano una ricca collezione di fossili della Marna Blu dello stratotipo del Priaboniano, emersi nella pista da motocross di Priabona e includono bivalvi, gasteropodi, echinidi, pesci, alghe, briozoi, coralli, foraminiferi, squali. Le vetrine raccolgono anche briozoi attuali conservati in resina e piccoli fossili da osservare con una lente montata.
La ricca fauna priaboniana emersa dagli strati rocciosi di Priabona rivela un antico ambiente marino tropicale, con acque fangose decantate in una fossa tettonica nota come Semigraben dell’Alpone-Agno.
SALA DEGLI PRIABONIANO VENETO
La sala contiene collezioni rappresentative del Priaboniano di altre zone del Veneto
In particolare,nella sala sono esporti reperti che illustrano i paleoambienti di Possagno (TV) e dei Colli Berici (VI).
Coli Berici
La collezione relativa ai Colli Berici include fossili di bivalvi, granchi, gasteropodi, coralli e alghe calcaree. Questa collezione rivela una antica biocostruzione algale, con acque calde, limpide incui proliferavano alghe e numerosi esseri viventi.
Possagno
I reperti provenienti dagli strati Priaboniani di Possagno (TV) includono alghe, bivalvi, frammenti di legno, briozoi, gasteropodi, coralli solitari e foraminiferi che vissero in un’area deltizia tropicale.
Una vetrina è stata dedicata ai mari tropicali attuali, con una nutrita raccolta di materiale attuale gentilmente donata a fine anni ‘90 dai biologi responsabili della Grande Barriera Corallina australiana e conta coralli, pesci essiccati, mandibole di squalo e razza, bivalvi, gasteropodi e echinidi attuali.
SALA DEL QUATERNARIO E DELL’ARCHEOLOGIA
La sala riassume gli ultimi 400.000 anni della storia geologica di Priabona
Espone materiale emerso dai siti quaternari del territorio, quali cava Panizzoni, il Buso della Rana e varie grotte della zona.
Da segnalare in particolare sono alcuni reperti faunistici:
- alce femmina (scheletro quasi completo con il feto)
- ghiottone (cranio)
- lupo (ossa)
- cervo (ossa)
- rinoceronte (ossa)
- orso delle caverne (ossa)
È presente anche una piccola collezione archeologica costituita da una ventina dei reperti comprendenti un arco di tempo tra la preistoria e il Basso Medioevo che include:
- selci scheggiate
- frammenti di vetro
- un amuleto romano
- una ciotola con tracce di combustione e cibo carbonizzato
La sala si chiude con una piccolo exhibit dedicato ai rifiuti prodotti dall’uomo negli ultimi 50 anni, rappresentato da lattine di alluminio, bottiglie di plastica, frammenti di cemento e asfalto.
SALA DEL CARSISMO
La Sala del Carsismo raccoglie ed espone materiali relativi alle numerose cavità carsiche del territorio di Monte di Malo
Tra le grotte più rappresentare, c’è sicuramente il Buso della Rana:
- stalattiti
- stalagmiti
- ciottoletti silicei
- minerali
- perle di grotta
- fossili rimaneggiati e risedimentati
Una vetrina raccoglie gli strumenti utili alla ricerca speleologica: setacci, pinzette, lente e appunti.
INGRESSO
Una piccola esposizione dedicata ai reperti più interessanti del territorio
Un piccolo angolo dell’ingresso è stato destinato a due vetrine che espongono una collezione con l’obiettivo di illustrare le generalità sulla paleontologia del territorio di Monte di Malo e i suoi reperti più interessanti.
Di particolare interesse è la prima vetrina, contenete:
- il fossile del tronco di Ficus sp. più antico d’Europa (40 milioni di anni)
- il paratipo del Lianira isidoroi (nuova specie di granchio recentemente scoperta a Monte di Malo)
- una collezione di granchi fossili completi
- uno scheletro parziale di dugongo eocenico
La seconda vetrina raccoglie il dente del più grande predatore mai scoperto a Priabona: un
esemplare giovane di Otodus sp., uno squalo priaboniano lungo 5m (da adulto sarebbe cresciuto fino a 13 m).